"Un bocòn mì, un bocòn tì, un bocòn al càn , ham!"


filastrocca che mi raccontava nonna, armata di tazza e cucchiaio, per rendermi più dolci i bocconi del cibo che non gradivo

venerdì 20 novembre 2009

Dieci cose che potete ignorare di Asa_Ashel



Ecco, iniziare così questo post proprio non avrei voluto, ma tant'è, è meglio ammetterlo subito, tanto prima o poi chi mi frequenta lo scopre, sono perennemente in ritardo, ma magari la metto come secondo punto da ignorare, giusto per non abbassare troppo il tono!
In vergognoso e imperdonabile ritardo raccolgo l'invito di Chiara di Cavoli a merenda, che mi chiedeva di partecipare a questo giochino che gira un po' tra i food-blogger. Ho accettato innanzitutto perché mi piace lei, il suo modo carino e gentile di porsi con gli altri, le sue titubanze e quel sottofondo di sana giocosità che sembra quasi lo specchio di un'antica timidezza lasciata alle spalle. E poi anche lei ama scivere di tutto quello che fa da contorno al suo cibo, e questo credo sia il modo migliore per capire meglio certe scelte culinarie, certe preferenze negli ingredienti, perché, è vero, siamo anche ciò che mangiamo, ed io, quando sperimento una ricetta presa in prestito da qualche blogger, soprattutto se da questi reinterpretata, quando l'assaggio sento un po' gli echi lontani di altri mondi, altre vite.
Di seguito le dieci cose che di me potete ignorare, la mia personale honesty list.

1-Libri
Li amo smoderatamente, non potrei vivere senza leggere, è la mia droga quotidiana, li considero gli oggetti più preziosi che possiedo, perché rappresentano gran parte della mia formazione, del mio sapere, del mio pensare, sono stati spesso l'ancora di salvezza alla quale aggrapparmi nei momenti bui della mia vita. Sono innamorato delle parole scritte, del loro potere di evocazione e della forza che possono imprimere, anche nella memoria, al loro significato.Sono dell'idea che alcune cose si possono dire, altre è preferibile scriverle e leggerle. Possiedo anche qualche libro di cucina, carini ma niente di eccelso, ad oggi preferisco leggere i blog dedicati al cibo e crearmi di volta in volta un documento con le ricette che mi ispirano di più. Poi stampo e metto il tutto in un raccoglitore capiente, corredato da tutta una serie di appunti che inserisco mano a mano che sperimento la ricetta.
2-Ritardi
Sono quasi sempre perennemente in ritardo, e la cosa mi fa arrabbiare enormemente, perché sono consapevole che è seccante attendere qualcuno che non arriva quando stabilito. La cosa che mi fa star male è che spesso questi ritardi sono dovuti, paradossalmente, alla stima che ho di chi mi aspetta: voglio essere al meglio per loro, voglio che la casa sia ordinata e pulita prima di riceverli, voglio che quella cosa che mi hanno chiesto non sia solo bella ma perfetta, e la qualità, purtroppo, ha bisogno di tempo. Ma tutto ciò non mi fa sentire meno in colpa sul fatto di essere in ritardo.
3-Nomi
Mi piace dare nomi alle cose e molto spesso inventarli di sana pianta. Un po' come il mio alter-ego Asa_Ashel Bannet, nasce da un errato ricordo, da quelle che chiamo distorsioni creative, nomi di cose e persone che riporto erroneamente in modo diverso dall'originale e che poi scopro apprezzare di più nella versione riveduta&scorretta. In questo caso deriva da Asa Eshel Bannet, uno dei personaggi principali di un romanzo di I.B.Singer, La Famiglia Moskat, straordinaria opera letteraria ambientata nella Polonia di inizio '900 nella comunità ebraica ortodossa dei Chassidim. La scelta di separare le due parti del nome con l'underscore è un vezzo per dare un sapore contemporaneo e tecnologico al nick name. Un capitolo a parte meriterebbero i nomi delle mie piante, Geltrude, Anastasia, Anonima e Le Tre Grazie, (Grazia Letizia, Grazia Eufemia e Grazia Deledda), per non parlare poi dei peluche: Alvaro, Amelio, AliceJoe, Placido. E poi, quanti di voi hanno una lavatrice di nome Caterina che ha un'amica lavastoviglie di nome Molly con la quale gareggia a chi si accultura di più? Quando dai un nome alle cose ti si apre quasi un nuovo mondo di conoscenze...
4-Fasi e Linguaggi
Tutta la mia vita è stata una serie di fasi scandite principalmente dalla scelta del linguaggio con il quale esprimere al meglio la mia personalità tra i quali, quello verbale, è stato il meno considerato. La mia lingua madre è il disegno ed ha un tale numero di sfumature lessicali da essere difficilmente spiegabile a chi non bazzica l'ambiente. Coltivato a lungo quasi come fosse stato un linguaggio segreto, è stato nel tempo affinato anche tecnicamente fino ad approdare al livello avanzato della Grafica, ma è negli schizzi, nei disegni preparatori che io amo guardare quando voglio andare all'osso di chi disegna, perché il segno è straordinariamente parlante.
Col passare del tempo sono approdato all'uso di lingue straniere quali la scrittura, la musica attraverso il pianoforte, e vari altri idiomi sperimentati per poco tempo ma che mi hanno consentito di scoprire parti di me che non conoscevo e che consideravo poco. L'ultimo in ordine di tempo si chiama cucinare, linguaggio che ho sempre praticato poco, ma che mi sta dando forti soddisfazioni soprattutto quando mi diletto nelle poesie in stile dolce e lievitato, sono ancora in quella prima fase iniziale dove scopro poco per volta che sono più portato per questa lingua di quello che pensavo e mi accorgo che alcune lezioni le imparo con una facilità incredibile come se tutto fosse nell'ordine naturale delle cose. Poi ogni tanto capita qualche brusco arresto in stile esperimento andato a male, ma insomma la cosa mi appassiona e vedrò di continuare.
5-Peperoncino
Non ho mai amato molto i gusti piccanti, però cerco sempre nel possibile di sperimentare anche quello che di partenza non mi piace, magari a piccole dosi. Ho un cognato appassionato di peperoncino, ogni volta che lui e mia sorella viaggiano (spesso) si porta a casa qualche specialità locale, tra cui il micidiale peperoncino messicano. Un giorno mi ha regalato un bellissimo mazzetto di peperoncini non troppo forti, come da mia richiesta, e ho voluto sperimentarlo abbinato alle orecchiette con i broccoli che adoro: "ne puoi usare anche uno intero, tanto non sono forti", così disse il cognaticida.
Immaginatevi la scena, io tutto contento di assaggiare la mia bella pasta non troppo piccante: tempo 10 secondi e comincio a lacrimare neanche avessi tagliato un kilo di cipolle, a soffiarmi il naso come se di punto in bianco tutto il muco si fosse fluidificato, e mica smettevo di mangiare, nooo, tanto non era un peperoncino forte! Ecco da quel giorno sono lì, belli bellissimi a fare da nota di colore alla cucina.
6-Nonna
Uno dei messaggi di stima più belli che mi siano stati fatti me l'ha espresso nonna, l'unica che ho conosciuto, la mamma di papà. Ci capitava spesso di appartarci a parlare tra noi due, lei voleva sapere tutto sui miei studi, sui libri che stavo leggendo, sulle persone nuove che conoscevo, ma non per curiosità morbosa, ma per spirito di confronto, di conoscenza. Ha imparato a leggere e a scrivere a quarant'anni, con tutte le forze l'ha desiderato nonostante le difficoltà dovute all'età. E' una persona che ha vissuto sulla sua pelle il fatto di sentirsi straniera, foresta come si diceva da queste parti, di venire da una famiglia meravigliosa un po' zingara e giramondo e per questo inconsueta, di essere stata una delle prime donne della zona a scegliere di lavorare in frabbrica invece che restare in casa ad occuparsi delle attività casalinghe com'era in uso allora. Forse anche per questo era una persona molto attenta nell'esprimere opinioni su qualcuno, consapevole del fatto che non si possono giudicare le persone usando come metro di giudizio il nostro vissuto senza tenere conto del loro.
"Grazie, grazie di tutto quello che ho potuto imparare attraverso i tuoi racconti, attraverso le nostre chiaccherate piene di confronti, di citazioni da libri e da film, grazie perché io ormai sono vecchia ma ho ancora voglia di conoscere, di capire, di sapere e lo posso fare attraverso te". Lei è sempre nel mio cuore e mi piace ricordarla soprattutto con dei racconti scritti perché so che le farebbe molto piacere. Ne ho scritto qui e qui, se avete voglia di annoiarvi ancora un po' leggeteli.
7-Il contorsionista
Odio i peli, ne ho proprio una fobia, quindi amiche care so benissimo cosa si prova quando l'estetista appoggia la striscia sulla cera splamata sulla pelle e poi tira a strappo. Che poi, con la scusa che sono snodabile, la sadica con la ceretta in mano si diletta a mettermi in tutte le pose più improbabili, raggiungendo l'apoteosi quando si tratta di fare la zona inguinale. Lei dice che ne approffitta perché spesso ha a che fare con le vecchie tardone che non le pieghi manco a morire e quindi quando ne ha la possibilità vuole fare le cose per bene. Secondo me si diverte, devo chiederle lo sconto. Per la cronaca, io prediligo la ceretta al titanio.
8-Attrazioni viscerali
Il mio cuore guarda verso il  nord Europa, mi piace da impazzire il suono della lingua tedesca che cerco di studiare nei ritagli di tempo, perché mi assomiglia, è aspra secca e tagliente, sono irrimediabilmente attrattto dagli occhi color azzurro nordico meglio se abbinati a capello biondo-rossiccio simile al miele, ecco, ogni volta che mi capitano certi incontri non posso fare a meno di pensare che, forse, c'è qualche memoria nei geni, qualche frammento delle precedenti vite, qualche percorso karmico, fatto sta che non ci sono altre spiegazioni più razionali per giustificare una simile attrazione che definirei quasi viscerale.
9-Osservazioni di uno qualunque
Sono tanto prolisso nello scrivere quanto parco nel parlare, credo che se potessi comunicare per via telepatica a volte lo farei. Solitamente passo per uno snob, quando va bene, e per uno che se la tira quando va male. A me invece piace osservare le persone, ma lo faccio in un modo talmente attento che devo interpretare poi la parte dell'indifferente per non metterle a disagio, non mi sfugge niente, i miei amici dicono che quando osservo qualcuno lo passo allo scanner ottico incorporato nel cervello e a volte dovrei andarci piano, le radiazioni ai raggi X potrebbero non essere salutari. Quando ho a che fare con una persona timida invece cambio atteggiamento, smetto di interpretare la parte della Preziosa & Shantosa e cerco di rompere il ghiaccio. Che poi, diciamola tutta, in certi casi la timidezza è anche terribilmente eccitante.
10-La fata del focolare
Mi piace la mia cucina, mi assomiglia, è chiara e luminosa senza fronzoli e dalle linee pulite dove c'è un gioco molto armonioso tra il legno di ciliego al naturale, il piano bianco e le ante in vetro satinato con dei colpi di luce molto high-tech dell'acciaio delle maniglione, del top davanti al piano cottura e della cappa. Un giorno un bambino vedendola mi disse che sembrava una di quelle cucine che si vedono fotografate nelle riviste, tutta ordinata, quasi non vissuta. Ecco, per ricordarmi di non prendermi troppo sul serio c'è lì, appollaiato sulla cappa, un pupazzetto a forma di avvoltoio, come a ricordare ad eventuali ospiti che si mangia a vostro rischio e pericolo. Poco più in là, sulla destra, quattro fatine alate a forma di Winx tutte brilluccicanti, con le loro gonnelline giro passera e i piedini in posizione tacco 15. Mi diverto a consultarle quando sono a corto di idee o quando voglio creare qualche ricetta maggica, sapeste che spasso sembriamo proprio delle lavandaie pettegole.
Se non avete voglia di leggervi tutto questo sproloquio non vi biasimo, non aggiungerà niente alla vostra vita di necessario e probabilmente ne saprete di me meno ancora di prima, che a confondere le idee sono un maestro. Ma se non leggete tutto non vi rivolgerò più la parola, anzi, non lascerò più nemmeno un commento nei vostri blog. Ecco, lo sapevo che finivo per suggerirvi la soluzione per liberarvi di me.

La prassi vorrebbe ora che invitassi a partecipare a questo giochino altre persone, ma a questo punto scatta tutta la mia antipatia per le catene di S.Antonio, e poi credo che ormai l'abbiano fatto tutti. Alcuni di voi li conosco da poco tempo, altri da tanto, con alcuni sento che è scattata un'intesa immediata ed è a voi che vorrei chiedere di partecipare se avete voglia, ma mi farebbe piacere anche se fossero altre persone ad aggregarsi per raccontarsi un po', quindi sentitevi liberi di accettare o no senza farvi influenzare, quindi farò così, io segnalo i nomi ma non vi dico niente.

Vorrei saperne di più di:  

16 commenti:

Barbara ha detto...

Ora mi metto tranquilla e leggo tutto, intanto metto il Mac in ricarica e domani ti diro' cosa vorro' ignorare di te. Buona serata

Unknown ha detto...

mi è piaciuto così tanto che bisogna che mi prenda un po' di tempo per commentare invece ora sono (ma guarda) in ritardo pauroso e devo schizzare via di casa: ci risentiamo meglio, non temere!
PS:quando sono arrivata alle gonnelline delle Winx sono scoppiata a ridere, mi capita molto raramente quando leggo, ma era così imprevisto, così fuori stile, così... mi è piaciuto.
Tanto, anche il resto, soprattutto il resto, ora scappo che perdo il bus =)

Francesca ha detto...

Dev'essere difficile descriversi in poche parole, ma tu ci sei riuscito molto bene, mi piace molto il tuo stile, profondo ma allo stesso tempo leggero e anche divertente (le fatine sono meravigliose!), grazie mille.
Francesca

nico@spadellatore ha detto...

Ciao Asa!
Ho visto che sono nella lista... cercherò di provvedere!
Ma devo scrivere un post apposito? Io mi sono impegnato a postarne uno alla settimana, quindi dovrai aspettare il fine settimana prossimo. ;-)
Ma dove si trovano quelli degli altri blogger?!? Io ho trovato solo quello di Chiara...

iana ha detto...

;) Anch'io faccio i raggi x alle persone mentre mio marito si vergogna a morte e cerca in tutti i modi di farmi distogliere l'attenzione dalla mia preda! ;)
Grazie per aver pensato a me... però l'ho già fatto, se vuoi puoi andarlo a vedere, è sicuramente meno esaustivo del tuo, ma in fondo anche il nostro modo di porci e di presentarci fa parte di noi! ;) Buona domenica!

lavecchiaMarple ha detto...

Più che prezioso-shiantoso, per quanto posso dire io in prima battuta dai l'idea di essere distaccato, ma più per timidezza che non per reale volontà d'evitare d'essere coinvolto; ma che ti piaceva osservare lo si era capito... poi molte delle altre cose che hai esposto ovviamente non le sapevo.
Ricordavo il post del nonno, non avevo invece letto quello della nonna; anch'io potrei parlare della I Guerra Mondiale tramite i racconti della nonna e delle prozie, ma purtroppo sarebbero decisamente meno lirici e molto più drammatici.
Per il resto, sappi che il peperoncino ha fregato anche me, però il piccante mi piace: tant'è che spesso (ma a mio esclusivo uso e consumo...) personalizzo la pasta all'arrabbiata tramutandola in incazzata nera!
Molto interessante il punto nr. 4.

Barbara ha detto...

Sono arrivata alla fine del post, ora sarai obbligato per sempre a rivolgermi la parola e a lasciare commenti al blog........ Devo dire che dopo aver letto tutto, con il sorriso sulle labbra, sono rimasta...ah, senza parole, il mio nome era li'primo della lista. Sono una gran pigra, non puoi chiedermi una cosa cosi, non mi appartiene. Forse un giorno postero' i miei schizzi, i disegni preparatori dei miei quadri, e allora.... sono d'accordo con te, il segno e' parlante. Per ora ti dico che adoro i ibri, sono perennemente i ritardo,vivo al nord europa, oggi sono stata in Germania e ci sarei rimasta per sempre, do' i nomi ad alcune cose e ogni volta che svuoto la mia lavastoviglie le dico "Grazie!", adoro il peperoncino. Il resto, continua a leggermi e lo scoprirai. Grazie, buona serata

iana ha detto...

Invece alla fine l'ho rifatto, grazie mille per avermelo mandato, davvero!

iana ha detto...

Ah, il link http://mammaiana.blogspot.com/2009/11/10-cose-di-me-culinarie.html

Asa_Ashel ha detto...

@Barbara
Ma quante cose abbiamo in comune, per non parlare dell'Olanda di cui non ho fatto menzione. Qundi, se non ho capito male, dipingi. Vedere vedere. Non preoccuparti se non ti va di fare un po' così, puoi sempre farlo indirettamente quando posti una nuova ricetta, vedrai che diventerà più facile farlo.
@Cavoliamerenda
mi fa piacere che ti sia divertita, visto che era un pippone ho fatto in modo che almeno fosse divertente da leggere. Le note "stonate" improvvise mi rappresentano molto, quando meno te l'aspetti me ne esco con qualcosa di non previsto, un po' come l'avvoltoio e le fatine. L'importante è sentire dentro di sè la coerenza e non forzare nulla.
@Francesca
Benvenuta, mi fa piacere che il post ti sia piaciuto, ero un po' preoccupato perché è oggettivamente più lungo di quelli che sono gli standard dei post, ma io sono così, mi piace scrivere, magari non lo faccio spesso ma quando mi scatta la voglia non mi pongo limiti.
@Lo spadellatore
Ma tu sei un bravo ragazzo impegnato e organizzato, sarai senz'altro in grado di scrivere un post in più questa settimana. Non farti influenzare troppo dal mio post, scrivi di te nel tuo modo, rendici partecipi di qualcosa di te che ancora non conosciamo e che ci aiuti a capire meglio anche il tuo approccio con il blog. per gli altri esempi bisogna cercare un po', ogniuno l'ha catalogato a modo suo e dal momento che è un po' che gira questo giochino non saranno sicuramente tra gli ultimi post.
@Iana
Mi piacerebbe vederti, sicuramente lo facciamo in modi diversi, anche se in certi casi io divento di uno spudorato assoluto, soprattutto con quelle persone un po' timide che sono incuriosite da me ma che sono un po' in imbarazzo quando si tratta di esporsi: il gioco di "lo guardo, non lo guardo, lui mi guarda, io lo guardo" ecc, mi fa divertire da matti.
Grazie di averlo rifatto, anch'io in un primo momento volevo orientarlo sulla cucina, ma poi ho preferito fare un mix.
LVM
la prossima volta che ci vediamo lei veda di mettersi alla mia sx e scoprirà come posso diventare cialiero con le persone con le quali sento feeling. Ma a breve avremo modo di verificarlo. Mi ha sconvolto con la sua amatriciana incazzata, ma come fa?
Confesso che il paragrafo n. 4 è il primo a cui ho pensato, credo d'aver reso il senso anche se non mi soddisfa del tutto.

Rosa ha detto...

Devo confessarti che a volte intimidisci un po' la gaffeuse naturale che c'è in me.
Mi appari così raffinato e ben dosato nei modi, nei toni e nei gesti (come in cucina del resto) che mi fa specie mostrarmi scoordinata, vociante e goffa come sono.
Cose in comune ne abbiamo tante, me ne rendo conto anche da questa bella lista. Ad esempio anche io scannerizzo, anche se magari non si vede, ma poi le osservazioni generalmente si deformano alla luce dei sentimenti.
Tu riesci ad apprezzare il tedesco che io ho studiato molto a lungo ma sempre con una certa intolleranza tenace.
Se vuoi una mano sarei felice di aiutarti (per quanto io sia assai arrugginita), chissà che usarlo con te non me lo renda affascinante come mai prima.
Un abbraccio, forte forte,

la tua Gaffeuse

Unknown ha detto...

Allora allora, finalmente!!!
veniamo a noi...
"Timidezza lasciata alle spalle"? Uhm, sì, potrebbe anche essere chissà, un fatto è che tuttora sono molto riservata e essere giocosa è un abile modo di gettare il fumo negli occhi all'interlocutore di turno e di nascondermi dietro a quel fumo ironico che rivela così poco... =)

Passiamo alle cose serie che mi hai già smascherato abbastanza;
allora, se mi fossi presa un po' più sul serio avrei potuto scrivere anch'io i primi due punti, mentre sul terzo mi hai battuto senza speranze: io ho avuto solo un geco di nome Pirulo e una pianta grassa di nome Gina (come la vicina!)

La nonna ti ha passato una saggezza non comune, cercare di non giudicare gli altri secondo il nostro vissuto ma cercando di capire il loro è una sfida che non raccoglie quasi nessuno.

Ach ja! Interessierst du dich für die deutsche Sprache? Sie klingt mir auch so schwach.. =D

E infine: mi piace la tua cucina con i peperoncini, però dopo aver vissuto a Vienna in una casa molto kitsch mi sono saturata e non potrei tollerare nessun soprammobile... =)

Buona serata, Chiara
PS:grazie di esserti prestato a questo gioco, la tua confessione ricca ma non prolissa e soprattutto per niente autocelebrativa mi è piaciuta molto. Dei complimenti no, non ti ringrazio, sono già abbastanza in imbarazzo così.

Asa_Ashel ha detto...

@Rosa
a volte credo che tu abbia una considerazione troppo alta di me, ma ecco, fa sempre piacere sentirsi dire queste cose. Io comunque ti adoro come sei, un po' spavalda, un po' timida, un po' pasticciona. Vorrei veramente avere più tempo per studiare il tedesco, la cosa positiva che ho notato di questa lingua è che una volta che imparo qualcosa non la dimentico più.
@cavoliamerenda
e pensa se avessi scritto i nomi di tutti i gatti che ho avuto, un delirio, mi sono veramente divertito ad ispirarmi a personaggi dei film, dei romanzi e a volte dei santi del calendario, ci sono nomi ormai caduti in disuso interessantissimi. Non hai idea attraverso quale strada io abbia iniziato ad interessarmi al tedesco, poi ad un certo punto ho incrociato Matthias Claudius con la sua "Der Tod und das Mädchen" e più avanti i poeti romantici e, nonostante il nulla di tedesco che conosco, mi perdo a leggere certe pagine attratto come una calamita. Ci metterò una vita probabilmente, ma è una cosa che faccio soltanto per mio piacere.

nico@spadellatore ha detto...

I punti che mi hanno colpito maggiormente:
1) libri: in questo momento non ne sto leggendo più, di solito un libro mi fa compagnia durante i momenti "vuoti": in treno, in fila di attesa, ad un appuntamento mentre aspetto i soliti ritardatari... :D
La sera preferisco leggere articoli in rete relativi ai miei interessi (fotografia, foodblog, corsa, salute ecc.). Di solito quando e quanto leggi?
4) Fasi e linguaggi: bello ;-)
6) Nonna: di persone con questo spirito "curioso" e la voglia di conoscere non ne conosco tante. Proprio bello averne avuta una così vicina.
9) Osservazioni di uno qualunque: bello avere questa capacità di osservazione! Anche a me piace scannerizzare...

Asa_Ashel ha detto...

@Lo spadellatore
Diversamente da te non riesco a leggere nei momenti "vuoti", perché quando leggo entro in uno stato mentale molto particolare e non sopporto le distrazioni. Anch'io ultimamente leggo molto in rete, e per questo un po' ho ridotto il tempo che passo sui libri, anche se non provo lo stesso appagamento. Tenere in mano il libro, sentire l'odore della carta, girare le pagine, e poi leggere a letto per me è impagabile, soprattutto la domenica mattina quando non ho niente e nessuno che mi dà fretta.

ANNA MARIA PELLEGRINO ha detto...

Come promesso sono passata a trovarti. Il tuo blog è molto bello e tu sei tutto da scoprire. Lacaloriasolitaria, che tanto mi aveva rallegrato la mattinata, in realtà è frutto di una scelta di vita. Mi viene in mente un' amica, che mi sta insegnando con tanta fatica i 5 tibetani (perchè ho tantissime cose da fare, dormo sempre meno ed alzarmi all'alba è davvero un sacrificio immenso) e ci che mi disse circa il cibo: la quantità giusta, a pasto, dovrebbe stare nell'incavo delle mani unite...e se penso a quanto si è mangiato nelle recenti festività.. Vorrà dire che verrò a trovarti molto spesso perchè il cibo, con il quale ci nutriamo, è sempre una scelta, anche d'amore. Grazie ancora.

Posta un commento

i commenti a questo blog saranno pubblicati dopo essere passati al vaglio del moderatore.